Profumi d’inverno

Cos’è un profumo?… è qualcosa che parla dell’anima.

Di un fiore, un legno, un frutto; oppure un luogo, una stagione… di qualcosa (o qualcuno) che amiamo.

I profumi di questo periodo dell’anno li conosco bene. Potrebbe sembrare il meno olfattivo: l’inverno con la quiescenza delle piante… il riposo della natura.

Ci vuole un buon naso, capace di cogliere essenze sottili che penetrano oltre il freddo pungente.

Forse pensi che questa stagione sia un po’ triste, nostalgica… credi che la natura non si possa vivere appieno anche d’inverno? Se me lo permetti, ti dimostrerò il contrario.

In questa stagione introversa, c’è un elemento naturale che si percepisce assai meglio che in altri periodi dell’anno: è il mare.

Profumi d'inverno - Beatrice Fornaciari

I legni

Se ne coglie la parte più profonda, nascosta nelle stagioni calde… passeggiando sulla riva, con la mente distratta, il suo profumo si fa avvolgente. A volte quasi invadente. Accade quando sulla spiaggia si trova il “lavarone” (dal gergo versiliese): alghe portate sull’arenile dopo una libecciata; spesso insieme a legni lavorati dalle onde, fino a diventare lisci…

Profumi d'inverno - La signora del bello

… prendono il loro posto sulla battigia, accanto a conchiglie abbandonate dalla risacca e piccoli granchi, pasto ambito dai gabbiani che sorvolano la riva lanciando in aria i loro echi.

Camminando sulla battima, affondati nella sabbia, si trovano anche gli “straccali”: grandi legni sballottati dalle correnti, trasformati in sculture dalla natura (o altre volte da chi li raccoglie). Una volta ne ho portato uno a casa… un’opera ricercata, anche nella profumazione, per veri intenditori!

Certo anche gli alberi hanno un’essenza. I sempreverdi della costa toscana, pini marittimi o domestici, con la loro resina appiccicosa che li protegge, aroma penetrante di tante pinete del litorale tirrenico, da Viareggio a Punta Ala (dove si trovano anche tanti boschi di querce e sugheri).

Profumo di Natale

Un ricordo legato a dicembre, è la borraccina umida che si trova sulle rocce e i tronchi. Quel muschio che si usa per ricreare un manto erboso nel presepe natalizio… tradizione più italiana dell’albero addobbato, preso a prestito dai paesi nordici.

Il profumo della borraccina racconta una storia diversa. Di bimbi e bimbe che andavano a cercarla con la famiglia prima del Natale, chi nei boschi chi nelle pinete. In genere accompagnati dai nonni, più esperti e più pazienti. Che la trovavano, distinguendola dagli altri profumi d’inverno del sottobosco. E la preparazione per la festa poteva iniziare.

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Essenza di carnevale

Per me l’inverno, e in particolare gennaio, è legato anche ad un’altra fragranza: quella della cartapesta. La conosci?…

… quel misto di colla e giornali, insieme al gesso dei calchi, è un odore inconfondibile per chi, come me, l’ha respirato fin da piccola. Da forma a figure, personaggi, soggetti, oggetti e scenografie, sui carri del Carnevale di Viareggio.

Proprio nel mese di gennaio solitamente si fa il giro agli hangar (dove vengono costruiti i carri allegorici) per scoprire in anticipo cosa sfilerà sul lungomare della cittadina. Un’usanza che ho praticato fin da bambina per piacere e rinnovato da grande, in veste di giornalista, per intervistare i maestri carristi e farmi raccontare i loro progetti.

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L’emozione è rimasta intatta: entrare nei capannoni ed essere letteralmente invasa dall’essenza del carnevale… a febbraio poi, quando iniziano le sfilate sul viale a mare e in passeggiata, si mischia al sentore di fritto dei bomboloni, all’aroma dello zucchero filato e al profumo di anice dei brigidini caldi, appena usciti dalle presse… tranne quest’anno.

Il Carnevale di Viareggio, per ovvi motivi, quest’anno non si svolgerà in inverno, è rimandato a settembre… magari sarà l’occasione per assaporarlo in una veste nuova.

Forse i profumi d’inverno sono più preziosi, perché più rari, tutti ne conserviamo almeno uno nel cuore… qual è il tuo?

Ci sono molti altri luoghi dove trovare profumi della memoria e profumazioni d’autore… ma questa è un’altra storia e te la racconterò un’altra volta.

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Beatrice Fornaciari

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