Cosa fare in zona arancione – a passeggio per Forte dei Marmi 2° parte

Ciao! Ti aspettavo. Scommetto che sei stanca e annoiata da questo nuovo periodo di limitazioni.

La Toscana è in zona arancione dal 14 febbraio e la prospettiva di dover ancora aspettare che la situazione cambi, sommata a quello che stiamo già vivendo da un anno a questa parte, rende le tue giornate piuttosto pesanti.

Pur esercitando la famigerata “resilienza”, potresti ritrovarti stremata all’arrivo della primavera…

… e allora potremmo ricorrere insieme all’immaginazione, per sognare un po’, che non fa mai male, passeggiare o, se preferisci, metterci in sella. Dopo ritroverai un po’ di leggerezza che di quella ce n’è sempre bisogno. Lo diceva anche Italo Calvino:

“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.

Nel primo articolo su Forte dei Marmi (quando non eravamo ancora in zona arancione), ti ho raccontato della storia della città e di itinerari alternativi: https://www.lasignoradelbello.it/cosa-fare-in-zona-gialla-a-passeggio-per-forte-dei-marmi/

Adesso, sei pronta per continuare il nostro giro al Forte?… se non sei di questo comune, può essere una buona idea appena torneremo in zona gialla e sarà consentito spostarsi tra i comuni all’interno della propria Regione.

A piedi o in bici

Possiamo passeggiare oppure scivolare via veloci su una bicicletta… hai presente una di quelle dai colori pastello, col cestino decorato di fiori, come si vedono spesso qui?… a proposito, se ti passa accanto qualcuno su una di queste bici sta sicura che qui ci abita (almeno per l’estate) e non è solo di passaggio.

Adesso vanno forti anche i tricicli formato adulti: sono buffi, ma qui si vedono spesso in estate… certo il cesto posteriore offre un’indubbia comodità, soprattuto per chi, come noi, ha sempre borse, sacchetti e qualcosa da portasi dietro.

Pedaliamo sul viale Morin, la via interna parallela al viale a mare e passiamo davanti a un paio di celebri bar, che gli amanti della notte conosceranno bene (e di cui penso avrai già sentito parlare e più avanti ti racconterò) e arriviamo a un altro luogo simbolo della dolce vita versilese: l’Augustus Hotel & Resort.

Ci troviamo di fronte ad un edificio neo-rinascimentale: Villa Costanza (quella che vedi in copertina e qui sotto in una foto d’epoca), ex dimora estiva della famiglia Agnelli che oggi fa parte del complesso alberghiero. 

Cosa fare in zona arancione - a passeggio per Forte dei Marmi 2° parte - La signora del bello

Se sei curiosa, adesso inforco gli occhiali da prof. e ti do anche due cenni storici: è stata costruita dall’Ammiraglio Enrico Morin (lo stesso del viale che abbiamo appena percorso) all’inizio del Novecento; la villa venne acquistata nel 1926 da Edoardo Agnelli, figlio del Senatore e fondatore della FIAT Giovanni.

Il sottopassaggio

Ma c’è una chicca che forse non conosci: la famiglia fece costruire anche un sottopassaggio che porta direttamente alla spiaggia… e che è accessibile, ancora oggi, per i clienti dell’hotel: un vialetto sotterraneo che passa sotto il viale a mare, unico nel suo genere. Con una certa lungimiranza: avevano già capito che sarebbe divenuto una strada trafficata. Così si garantirono un accesso sicuro per loro e i bambini. Di questi sottopassi, in Versilia, oggi forse ce ne vorrebbero molti altri e pubblici… e tu cosa ne pensi?

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Nella vicina pineta e in quegli stessi anni, altre famiglie iniziavano la costruzione di grandi e piccole ville… tra queste c’era quella della famiglia Pesenti, che venne trasformata in hotel dalla sua stessa proprietaria, Augusta.

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Villa Pesenti

Nino Maschietto rilevò l’albergo Augusta e lo arricchì nel 1969 incorporando Villa Agnelli. Oggi il grande parco giardino ospita le due strutture principali, Villa Pesenti, La Nave e altre sette ville. I Maschietto gestiscono l’Augustus e l’altro hotel di famiglia, l’Hermitage, all’interno di questo bellissimo parco a due passi dal centro di Forte dei Marmi.

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La famiglia Maschietto

E dove potevano soggiornare, protetti e coccolati in totale privacy, personaggi come Jimmy Hendrix, Charlton Heston, Oriana Fallaci, Eugenio Montale, Mario Monicelli, Paul Anka e Vittorio Gassman e molti degli stessi eredi Agnelli, se non in queste ville di charme, tra loro tutte così diverse e particolari?

Le altre ville

Pedala, pedala ci troviamo davanti a un’altra dimora signorile, situata via Thomas Mann numero 4, angolo via Donatello, nel quartiere di Roma Imperiale. E’ casa Mann-Borgese

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E qui mi rinforco gli occhiali per te… L’architetto Leonardo Ricci era già piuttosto noto quando progettò, nel 1957, la casa a Forte dei Marmi per Elisabeth Mann Borgese, figlia del noto scrittore tedesco e moglie di Giuseppe Antonio Borgese… la committente ne rimase talmente entusiasta da dedicarle una presentazione su “L’architettura cronache e storia” del 1959 in cui, paragonò la casa ad un translatlantico, pronto a salpare per le montagne (le vicine Alpi Apuane).

Mi chiedi se ho visitato una di queste ville… la risposta è sì ed è stata una piacevole scoperta. Al civico 25 di via Leonardo da Vinci, ho conosciuto la signora Fernanda Giulini (che ci abita nel periodo estivo). Pianista classica, ha la passione di collezionare strumenti musicali d’epoca che conserva nella sua villa a Briosco, in Brianza.

Bellissima la sua mostra a Palazzo Mansi a Lucca di tre anni fa, dove ha esposto alcuni strumenti musicali antichi su cui hanno suonato e composto musicisti come Verdi, Rossini e Liszt. E’ anche imprenditrice nel settore moda e alberghiero e presidente dell’Ente Ville Versiliesi.

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Villa Giulini

Conosci questo ente?… è nato proprio per tutelare e valorizzare le ville di interesse storico, architettonico ed ambientale e i loro parchi e giardini a Forte dei Marmi e nella Versilia storica, oltre che altri edifici e zone di interesse, architettonico e ambientale in Versilia.

Vicino a Villa Giulini troviamo anche le dimore di altri grandi imprenditori italiani, tra le quali Villa Santa Maria, splendida villa leopoldina (già proprietà della famiglia Siemens e trasformata in dimora estiva dalla famiglia di Massimo Moratti) e, sempre nelle vicinanze, si trova anche la residenza estiva della famiglia di Leonardo Del Vecchio (proprietario di Luxottica).

Un’eleganza innata

Il nostro itinerario è un susseguirsi di parchi e pinete e la più famosa la conoscerai già: è quella che a D’Annunzio ispirò “La pioggia nel pineto”, dove si trova anche La Villa che fu una sua residenza e il Teatro “La Versiliana”, immerso nel verde.

È sì… è una gran signora Forte dei Marmi che con il passare degli anni ha mantenuto intatto il suo fascino e la sua eleganza.

Ci sarà un motivo se continua ad ammaliare e sedurre generazioni di italiani e stranieri… sai credo che il suo segreto risieda nel suo understatement: quel mix di classe innata e non ostentata, unita a una joie de vivre autentica che, a dispetto di chi la vorrebbe solo un luogo dedito solo al lusso, l’ha resa unica negli anni e continua a renderla diversa da ogni altra località balneare.

Adesso mi sposterei sul viale a mare… ci troviamo di fronte all’Hotel Byron.

Sì, anche questo racconta una storia: nasce dall’unione di due ville liberty, di cui la principale e più antica è quella fatta costruire dal Duca di Zoagli José “Pepito” Caferino Canevaro fra il 1899 e il 1902.  

Uno di quei personaggi da romanzo, hai presente?… cosmopolita e dallo spirito anticonvenzionale, creò questa dimora come residenza e intimo buen retiro, dedicata alla villeggiatura in famiglia e per accogliere la cerchia di amici appartenenti al beau monde

Forse quest’estate (e speriamo anche prima) potremo partecipare a qualche evento di questo albergo, spesso legato all’arte. E magari dopo spostarci nello splendido parco di Villa Bertelli, una Fondazione che lavora fattivamente alla promozione delle atti­vità culturali, dello spettacolo… e poi, non molto lontano dalla Villa, andare a visitare la Casa Museo dello scultore Ugo Guidi, dov’è conservata gran parte della sua produzione e si tengono esposizioni temporanee.

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… ma queste sono altre storie e te le racconterò un’altra volta.

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Beatrice Fornaciari

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