
Una strada stretta, bagnata e illuminata da un lampione, accoglie lo scalpiccio di passi che si allontanano. Da una finestra chiusa risuona un pianoforte. Volgendoci nella sua direzione s’impadronisce di noi un senso di profonda intimità con l’ambiente circostante… questa è Lucca, una delle molte città musicali in Toscana.
Anche tu (come me, prima di viverci) forse credi di avere già un’idea di questa e altre città della Toscana. In realtà spesso si tratta di una conoscenza superficiale: il corso principale (via Fillungo, a Lucca) un paio di piazze perché si è stati a un concerto con gli amici o in un bar (piazza Napoleone, piazza San Michele), un ristorante o a una mostra, ma magari non riesci a cogliere la reale essenza, ad assaporare le atmosfere, a scoprire gli angoli segreti, celati ai più… a meno (appunto) che non si abbia avuto la fortuna di viverci.
Parlo di quella passione che fa innamorare i tanti stranieri che ogni anno scelgono le città e i borghi della nostra regione per trascorrerci le loro vacanze: li vedi passare con gli occhi sognanti e la cartina in mano ad esplorare per le viuzze e molti poi scelgono addirittura di trasferirsi qui.
Sarà quindi un mio grande piacere accompagnarti a scoprire luoghi, cose e atmosfere, lo stesso che provo quando ci accompagno un’amica.
Puccini e la sua Lucca
Giacomo Puccini non poteva che nascere qui. Tra queste strade introspettive e labirintiche che, se non le conosci, le prime volte ti ci perdi. Nelle (tante) chiese e nel conservatorio della città i concerti sono un’abitudine consolidata nei secoli: la musica, qui, è di casa.
Difficile che in una famiglia non si suoni almeno uno strumento, non ci s’intenda di un qualche genere musicale, che sia classico, jazz o rock, non si vada ai concerti all’aperto, o al teatro o anche solo nei pub, ad ascoltare o farsi ascoltare.
Il clima aiuta… è quell’umido un po’ british che invita al ritiro in sé stessi, a rifugiarsi tra i suoni.
Perché Puccini lasciò Lucca è noto. Il suo amore scandaloso per una donna sposata all’epoca fece un tale scalpore che la sua fu una scelta obbligata. Lui non era tipo da far prevalere il raziocinio alla passione per comodità. Credeva profondamente nella forza delle emozioni e, in questo senso, era un artista autentico.
Quello che continua a trasmettere la sua musica è quello stesso romanticismo che appartiene alla sua città.

Lucca è una città profondamente romantica. Lo è nei suoi angoli più nascosti, quelli che ti ritrovi a scoprire dopo quasi tre anni che ci abiti e non avevi idea che esistessero: quel vicolo, quella corte, che si aprono dietro una strada che sembrava chiusa.
È come conoscere una persona a poco a poco ed accorgerti di quanto sia incredibilmente bella, man mano che la scopri.
È un’atmosfera che privilegia la riservatezza e ha la capacità di rapirti, mentre cammini distratta per la strada, immersa nei tuoi pensieri.
I concerti lirici a Lucca
Molti concerti nelle chiese, sono organizzati dal Puccini e la sua Lucca Festival ai quali, in questo periodo (in attesa di poter riprendere dal vivo), si può assistere online gratuitamente in diretta streaming, ogni giovedì, venerdì e sabato alle 16.00 sulla pagina facebook del festival.
Tra le bravissime interpreti che vi si esibiscono c’è Silvana Froli, soprano lirico, specializzata in ruoli pucciniani e presidente dell’Associazione Club La Bohème di Lucca.
Sugli eventi musicali a Lucca scriverò un articolo a parte… tante e varie sono le occasioni per godere nell’ascolto di ogni genere musicale.

Firenze: all’origine della lirica
E siamo ancora in Toscana quando si va a ricercare l’origine dell’opera lirica… precisamente a Firenze, alla fine del XVI secolo, intorno al 1570.
Il “recitar cantando” (una storia che viene recitata e cantata insieme), nasce con l’intento di offrire uno spettacolo diverso. L’idea viene alla Camerata de’ Bardi, piccola orchestra che prende il nome dal suo fondatore: quel Giovanni che nel palazzo della sua prestigiosa famiglia fiorentina (i Bardi appunto), crea un’accademia musicale, della quale faranno parte compositori come Giulio Caccini e musicisti come Iacopo Peri.
Una rappresentazione nuova per l’epoca, che riprende quella che si credeva fosse la tradizione greca della tragedia, in un’immagine ideale del teatro antico. Proprio da qui nascerà poi il melodramma, quella combinazione di musica, parola, azione scenica e gesto.
Siena e il jazz
C’è un’altra città toscana che della musica e in particolare del jazz, ha fatto la sua bandiera: ti sto parlando di Siena. I suoi cittadini sono noti per il loro estro che non poteva che accompagnarsi a questa vocazione musicale. L’“Accademia nazionale del jazz”, che qui ha sede, richiama studenti da tutta Italia… tanto prestigiosa, da arrivare a stringere forti legami con il famosissimo Berklee College di Boston, tempio sacro della formazione jazzistica per studenti di tutto il mondo, in collaborazione del quale ogni anno organizza anche corsi estivi. http://www.sienajazz.it
E tu cosa preferisci? Classica, lirica, jazz o… un altro genere?…

Suggestioni musicali
Adesso ritornerei un momento alla nostra Lucca, è in questo periodo invernale che la città acquista ancora più fascino. Il colore del cielo ti fa subito pensare a quello che Puccini immaginava si dovesse vedere dalla soffitta parigina di Mimì (protagonista de “La bohème”) che canta “Ma quando vien lo sgelo, il primo sole è mio”, nella nota aria… da quel panorama, quando arriva il momento, si può scorgere il primo raggio di sole della primavera (e di una rinascita) che si mostra a chi lo sa cogliere…
… proprio come accade per la musica che, per un attimo, ti porta in un’altra dimensione, sollevandoti dalla quotidianità, per offrirti un assaggio di infinito ed eterno, lasciandoti senza fiato, estasiata, sognante e felice.
Sono tanti i protagonisti e i professionisti dei suoni in Toscana, le città e i festival che ne fanno parte, e ci raccontano di un amore ricambiato… ma questa è un’altra storia e te la racconterò un’altra volta…
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