Daniele Gorgone, un jazzista in Toscana

Forse anche tu, come me, ami la musica e in particolare il jazz.

Oggi ti racconto di un pianista e compositore di spicco della scena musicale toscana, di respiro internazionale. Viene da Livorno, è del 1977 e si chiama Daniele Gorgone

Il suo nuovo disco è uscito il 1° luglio, col titolo RIVER DANCE, ed è stato realizzato in collaborazione con un ospite internazionale di rilievo come il trombettista Flavio Boltro (che ha fatto parte del sestetto di Michel Petrucciani). 

Daniele Gorgone, un jazzista in Toscana - La signora del bello
Daniele Gorgone con Flavio Boltro

Vi hanno partecipato i due componenti del gruppo di Gorgone: Marco Piccirillo al contrabbasso e Pasquale Fiore alla batteria. Daniele, al piano, si esprime con il suo consueto stile brillante e un profondo senso della tradizione e della cultura jazzistica americana.  

RIVER DANCE è prodotto dall’etichetta inglese DDE records di Mike Generale, con sede a Londra ed è uscito in formato digitale il 23 luglio.

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Il nuovo disco di Daniele Gorgone, featuring Flavio Boltro

Ti è venuta voglia di ascoltarlo e farti rapire dal ritmo del jazz?… 

Sappi che il repertorio è una raccolta di composizioni e arrangiamenti: brani originali di Gorgone e Boltro, standard jazz completamente rivisitati, un brano Funk anni ‘70 e un brano con tempi dispari

Sono davvero molti i lati della personalità artistica di questo pianista! Per questo sulla copertina del disco, appaiono degli alberi con tanti volti. RIVER DANCE esprime tutte queste sue sfaccettature, con un sound all’insegna del groove, delle linee melodiche accattivanti, dalla straordinaria energia. 

È stato registrato quasi alla fine del tunnel della pandemia. Ho avuto il tempo, la concentrazione e l’ispirazione necessari per poter sistemare bene i brani e riarrangiarli per tutti gli strumenti. È nato da un’idea che ho avuto insieme a Boltro, con cui collaboro già da diversi anni (così come il trio di Gorgone, formato da tempo). Ci siamo trovati insieme e Flavio mi ha molto incoraggiato per tradurre in musica tutta la serie di brani che stavamo suonando. Da lì abbiamo deciso di registrare questo disco, di cui andiamo molto fieri.

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Daniele Gorgone con il suo trio e Boltro: da sinistra il batterista Pasquale Fiore, Daniele Gorgone al piano, il contrabbassista Marco Piccirillo e in primo piano, con la tromba, Flavio Boltro

Appuntamenti live 

Concorderai con me che ascoltare jazz di livello dal vivo è sempre un’esperienza emozionante. Avrai l’occasione di ascoltare RIVER DANCE durante i prossimi concerti, tra i quali i primi tre con la partecipazione di Boltro:

  • 3 ottobre a Massa Carrara – Festival Mutamenti, uno dei più importanti del Centro Italia per il jazz 
  • 4 ottobre a Pisa, presso Il Cavatappi Spirito Jazz
  • 21 ottobre a Padova – Caffè Pedrocchi
  • 22/10 Gorgone trio (M. Piccirillo P. Fiore)  –  Jazz Club Barasso  (VA)
  • 25/11 Deborah Carter italian 4tet  – Aula Meridiana Unige  Genova (GE)
  • 26/11 Deborah Carter italian 4tet  – Camera Jazz& Music Club  Bologna (BO)
  • 27/11 Deborah Carter italian 4tet  – Camera Jazz& Music Club Bologna (BO)

Daniele, torna sul palco, dopo un tour estivo col suo trio, in Albania in Kosovo e Serbia, dove ha presentato il disco, fatto concerti e anche dei seminari per presentare la sua musica. “Il nostro manager albanese Florian Jakai ha coinvolto anche le ambasciate dei rispettivi paesi. Siamo rimasti molto soddisfatti”. 

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Gorgone al piano

Di seguito ti riporto alcuni, tra i tanti commenti al disco RIVER DANCE:

′′Dexter Gordon diceva ′′Concetto!”. Qui in questa offerta è una delle prime cose che ho sentito. C’è un punto di vista definitivo in questa raccolta di composizioni e arrangiamenti interessanti e creativi. Daniele Gorgone ha la sua voce riconoscibile e la recita del gruppo è personale e intima, piena di colpi di scena sorprendenti. Mi ha dato qualcosa a cui pensare”.
GEORGE CABLES (pianista e compositore jazz americano)

′′Davvero un bel disco, bellissimo: il pianista Daniele Gorgone è riuscito ad abbracciare tutto quello che ammiro in un pianista jazz. Ha una grande sensibilità armonica, un bel tocco, una profonda consapevolezza della tradizione musicale, ed è un grande accompagnatore oltre che un grande solista. Daniele è veramente una nuova stella che brilla all’orizzonte del piano jazz′′.
JAMES ROTONDI (trombettista, compositore, arrangiatore, educatore e direttore d’orchestra americano)

Carriera e formazione di un pianista jazz

Nella sua carriera artistica Gorgone ha vinto il concorso Barga Jazz (LU), sezione gruppi emergenti (settembre 2006), è stato finalista al Premio Urbani (MC) nel 2009 e ha vinto il premio della critica al concorso Chicco Bettinardi (PC) nel 2010. 

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Gorgone con Jim Rotondi

Tanti i paesi e festival in cui Gorgone ha suonato… te ne elenco alcuni per tua curiosità, nel caso volessi scovare qualche jazz club o festival degno di nota mentre sei in giro per lavoro o in viaggio:

Montopoli Jazz Festival (PI), Piacenza Jazz festival (PC), Gallarate Jazz Festival (MI), Villa Imperiale Jazz (GE), Beat Onto (BA), Sile jazz (TR), Fermo Jazz Festival (FE),Francavilla Jazz (BR), Peperoncino jazz festival (CS), Roccella Jonica Jazz festival (RC), Jazz al Metastasio (PO), Torino Jazz Club (TO), Seravezza jazz Festival (LU), Latina Jazz Festival (LT), Darry Jazz Festival (Irl del Nord), Summer Jazz Open air (New Jersey, USA), Jazz a la Bellevilloise (Paris), Istanbul Jazz Center (Turchia), Jazz Club Luzern (CH), Le Controtemps Geneve (CH), Le jam Montepellier (FR), Jemboree Barcelona (SP), Ubud Village jazz festival (Bali, Indonesia), Sappho live jazz (Taipei-TAIWAN).

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Gorgone con Deborah Carter

Se ti stai chiedendo quale sia stata la sua formazione, sappi che Daniele dopo il Conservatorio di Livorno, ha partecipato a vari seminari e corsi, con noti docenti e nomi della musica italiana, tra i quali Dado Moroni, Riccardo Zegna, Stefano Bollani e anche americani, come Barry Harris, Norman Simmons, David Hazeltine.

Forse concorderai con me che quello che conta per un artista, oltre naturalmente studiare, sia alimentare la propria immaginazione e sperimentazione attraverso la frequentazione di ambienti sempre nuovi, che stimolino la creatività e lo scambio di idee con gli altri. 

Nel caso di un musicista, avviene naturalmente suonando con altre persone, non limitandosi a farlo nel proprio ambiente, ma cercando sempre nuovi stimoli, viaggiando molto, lavorando in giro per l’Italia e all’estero, conoscendo persone nuove con cui fare musica e scoprendo nuovi mondi artistici, che possano arricchire profondamente la sua personalità e il suo estro.

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Grant Stewart 4tet

E questa è proprio la ricetta seguita da Daniele Gorgone, che ha anche avuto la possibilità di collaborare con diverse star internazionali del jazz (di cui tra poco ti racconterò un aneddoto), sia a livello discografico che partecipando a tour in Italia, in Francia, Svizzera, USA, Irlanda, Germania, Slovenia, Cipro, Indonesia, Taiwan, Albania, Inghilterra e Olanda. 

Sono un ragazzo ormai maturo – si racconta – come tutti i musicisti con tanti sogni, molti dei quali realizzati altri da realizzare, però mi considero fortunato perché riesco a fare un lavoro che per me è anche una passione e un divertimento. Tanti mi definiscono un godereccio compulsivo, mi piace tutto quello che provoca gioia. Nell’ambito lavorativo amo molto condividere esperienze, situazioni ed emozioni con colleghi, sia italiani che esteri, sia sul palco, che al di fuori della musica; anche perché poi la musica viene fuori meglio quando si riescono a condividere altre cose. Mi considero un livornese doc perché devo tanto a Livorno. Ci ho fatto la scuola e ci sono cresciuto musicalmente, anche se ora abito in Versilia.

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Jesse Davis4tet

Come nasce la passione per la musica jazz? 

La sua risale ai tempi del liceo, quando un professore di filosofia, durante le spiegazioni di Leibniz e Spinoza, citava grandi musicisti, come Charlie Parker e Thelonious Monk. Da lì Daniele inizia a fare ricerche di questi e altri nomi, come Dizzy Gillespie, e capisce che dietro c’è un mondo.

“Il mio compagno di banco aveva un fratello che era già un chitarrista di jazz e in casa ci faceva trovare vinili, dischi e cd, abbiamo cominciato approfondire la cosa ed è nato un amore a prima vista. Ascoltavamo Duke Ellington, Dizzy e Parker. Ero in una classe fortunata perché c’era Roberto Luti, del ‘77 come me, chitarrista di Livorno che poi ha avuto un successo internazionale. Gli argomenti la mattina, quando si entrava a scuola, erano sempre quelli sulla musica! Tra i miei ricordi c’è il primo gruppo che ho avuto in prima liceo. Eravamo tutte persone che ci credevano molto, ci dedicavamo tanto tempo, già a 14-15 anni”.

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Gorgone e Juliet Kelly

Come ti ho già accennato, Gorgone ha molti  ricordi e aneddoti con nomi noti del jazz, avendo avuto la fortuna e l’onore di collaborare con tanti musicisti americani di rilievo e fama internazionale. In particolare ce n’è uno che gli ha in qualche modo “cambiato la vita”. Un incontro che risale a circa quindici anni fa.

Tra il 2005/2006 feci un tour internazionale con Scott Hamilton, un sassofonista americano incredibile (ci ha fattodiversi tour e inciso un disco a suo nome) che suonava con il grande Ray Brown. Giravamo Germania, Svizzera e Francia e c’era anche la tappa Parigi-Montpellier. Non era particolarmente impegnativa, ma la sera prima successe di tutto: il classico “Everything happens to me”. Si bloccò il furgone e fummo costretti a prendere un treno sostitutivo; tutta una serie di impedimenti che ci portarono ad arrivare al club solo 15-20 minuti prima del concerto, senza cena né sound check. Quella sera c’erano circa quattrocento persone ad attenderci (si tratta del Jam, Jazz Club di Montpellier, costruito ad anfiteatro coperto, con una grande capienza). La ritmica, che accompagnava Hamilton, eravamo noi giovani; lui aveva già più di sessant’anni, ma eravamo tutti stanchissimi, era già il settimo giorno di tour, e lui più di noi, data l’età. Ricordo che nel camerino, cinque minuti prima di montare sul palco, ci disse: “Ragazzi voglio che questa situazione che abbiamo di nervosismo e stress non sia un alibi per suonare la prima cosa che ci capita, ma invece uno stimolo, per ricercare nella nostra creatività, attingere dalla nostra immaginazione, qualcosa che a livello musicale, in una situazione normale, non sarebbe mai venuto fuori”. Ci guardammo tutti dicendo “è facile a dirsi” e invece mi ricordo, come fosse ieri, che venne fuori un concerto incredibile. Mi porterò sempre dentro quelle parole. Negli anni successivi ho capito che quella situazione non è così sporadica per un musicista e il grande artista lo vedi quando, in quei momenti, riesce a tirare fuori il meglio di sé. È stata una lezione di vita, oltre che di musica. Su YouTube ci sono almeno un paio di video di quella serata, a cui ho legato questo un aneddoto, basta mettere Gorgone Scott Hamilton Montpellier.

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Daniele Gorgone e Scott Hamilton

Oltre a Hamilton, tra i musicisti più importanti con cui Gorgone ha collaborato, sia italiani che americani, ci sono icone del jazz, come Dave Schnitter, già sax tenore, nei Jazz Messengers, il grande sax alto inglese Peter King, Jesse Davis e Tom Kirkpatrick, col quale ha un progetto stabile da anni. 

E ancora: Jason Marsalis, Garrison Fewell, Joe Lee Wilson, Bucky Pizzarelli, Andy Gravish, Rachel Gould, Claudio Chiara, Fabrizio Bosso, Patrice Soler, Max Ionata, Mattia Cigalini, Emanuele Cisi, Marlene Verplank, Marco Panascia, Joahnnes Faber, John Davis, Tino Tracanna, Grant Stewart, Luciano Milanese, Dave Glasser, Perico Sambeat, Joe Cohn, Jim Rotondi, Stjepko Gut, Deborah Carter, Carlo Atti, Battista Lena, David Pastor.

Daniele ha anche realizzato pubblicazioni discografiche come leader: 

  • Daniele Gorgone NY trio feat. Marco Panascia e John Davis (reg a New York ottobre 2008)
  • Daniele Gorgone 4tet feat Dave Schnitter Daniele Gorgone – piano, Max Rolff – contrabbasso, Elisabeth Keledjian – batteria, David Schnitter – sax tenore (Geko records 2010)
  • Daniele Gorgone trio – Lucky Man feat. Luciano Milanese e Giovanni Paolo Liguori (Blue Art 2014)

E naturalmente è salito anche su tanti palchi ed è stato convocato per suonare in studio di registrazione a suonare come sideman, da virtuoso di pianoforte: 

  •  Mingus sound of love (Federica Gennai 4tet  – Samjazz, 2007)
  •  Mindfullness Giovanni Sanguineti feat. Grant Stewart – video radio, 2009)
  •  Mira Que Parla (Perico Sambeat italian 4tet – Blue Art, 2013)
  •  Angel Song (Guazzo, Melani, Rolff, Gorgone – JC records, 2016)
  •  Move the Joy (Kirkpatrick, Paoli, Zunino, Palopoli, Ranalli – Full Heads, 2014).
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Daniele Gorgone e Perico Sambeat

Vorrei raccontarti ancora di musica…

… ma queste sono altre storie e te ne parlerò un’altra volta.

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Beatrice Fornaciari

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